La Donazione
La donazione di sangue è l‘azione di un singolo individuo, agente volontariamente in maniera spontanea o concordata, finalizzata al privarsi di una determinata quantità del proprio sangue o di suoi componenti, affinché venga utilizzata per scopi medici.
Può essere dettata da puro spirito di solidarietà, totalmente gratuita, oppure (in alcuni paesi) può avere una controparte economica: su 124 stati in osservazione da parte del WHO nel (lontano) 1997, solo in 49 risultava non retribuita. D‘altra parte, in paesi del 3° mondo come Haiti, la vendita periodica di sangue alle multinazionali da parte di volontari risultava, oltre che forma di autosussistenza, anche la principale fonte di valuta estera per l‘economia nazionale. (V. Uckmar, lettere al Corriere della sera).
La quantità di sangue prelevato e le modalità possono variare. La raccolta può essere fatta per semplice deflusso dopo puntura venosa, o grazie ad attrezzature automatizzate che prelevano solo specifiche porzioni del sangue (plasmaferesi). La maggior parte dei componenti del sangue utilizzato per le trasfusioni hanno una vita breve e il mantenimento di una fornitura costante è un problema persistente.
Il sangue è indispensabile
Utilizzo del sangue
Oggi gli emocomponenti e i plasmaderivati servono a salvare vite, allungarne la durata e migliorarne la qualità. Il sangue è indispensabile:
nei servizi di primo soccorso e di emergenza/urgenza;
in molti interventi chirurgici e trapianti di organo e di midollo osseo;
nella cura delle malattie oncologiche ed ematologiche;
in varie forme di anemia cronica, immunodeficienze, emofilia.
Il fabbisogno di emocomponenti non si verifica solamente in presenza di condizioni o eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti, o durante interventi chirurgici ma anche nella cura di malattie gravi quali tumori, leucemie, anemie croniche, trapianti di organi e tessuti.
Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza:
globuli rossi per la cura di diversi tipi di anemia;
piastrine per diverse malattie emorragiche;
plasma quando vi siano state grosse variazioni quantitative dovute ad ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione non diversamente disponibili;
plasmaderivati Fattore VIII e IX per l’emofilia A e B, immunoglobuline aspecifiche per alcune malattie immunologiche, albumina per alcune patologie del fegato.
I farmaci plasmaderivati
In Italia il sangue e tutti gli emocomponenti sono considerati un bene pubblico tutelato dalla legge.
Il plasma raccolto in Italia proviene da donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e gratuite.
Esso costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci “salva-vita”.
Attualmente l’Italia è ai primi posti in Europa per la quantità di plasma raccolta e inviato alle aziende farmaceutiche autorizzate alla lavorazione industriale alla lavorazione industriale. La titolarità della materia prima plasma cosi come dei suoi derivati è pubblica. Le Regioni, singolarmente o in forme associate, conferiscono il plasma raccolto dai Servizi Trasfusionali del proprio territorio alle aziende autorizzate alla trasformazione industriale del plasma per la produzione di medicinali plasmaderivati. Il contratto con le aziende, che operano come fornitori di servizio, è considerato una modalità di “lavorazione per conto terzi” e si configura come convenzione per la produzione di tali medicinali.